Tutti noi viviamo di “relazioni” all’interno degli spazi domestici e lavorativi. Serve dunque acquisire una nuova sensibilità, che ci consenta di avere un approccio sempre più inclusivo e progettuale. Tutti abbiamo esperienza di come un luogo di lavoro possa essere stato confortevole o devastante sul nostro umore, sul nostro benessere e …sulle nostre performance! E quindi? Cosa fare? Semplice: “quello che si può, con quello che si ha”.
Spesso non servono atti rivoluzionari, soprattutto in ambienti lavorativi dove non abbiamo la possibilità di mettere mano agli ambienti in modo radicale. Avere un atteggiamento progettuale, però, ci può aiutare sicuramente a migliorare il nostro ambiente lavorativo e a renderlo più accogliente per noi e per gli altri
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