Ecco, per intero, l’articolo che è apparso su Divercity Magazine di giugno.

Lo scorso marzo è nata a Bergamo l’associazione no profit WAW | Women at Work, una realtà che favorisce il confronto tra le donne che lavorano, promuovendo il loro sviluppo personale e agevolando la creazione di nuove connessioni professionali.

“WAW è un gruppo di donne che condividono una dimensione comune: il lavoro – racconta Annamaria Carrozzo, la Presidente di WAW – . Il lavoro è stato ed è tutt’oggi uno dei grandi attori protagonisti della nostra vita ed è utile vederlo non solo come fonte di sostentamento, ma anche come occasione di confronto e come opportunità di crescita personale. Quando abbiamo pensato a WAW abbiamo progettato, in primis, una serie di eventi formativi su vari temi che potessero aiutare donne (e uomini) a vivere con entusiasmo le sfide professionali di ogni giorno. 
Per il 2023, abbiamo dato vita a un palinsesto di eventi molto ricco, che spazia dal public speaking alla leadership,passando per work life balance e personal branding. Ci sono tanti ingredienti che concorrano alla piena realizzazione di una persona: ci piacerebbe toccarne quanti più possibile, per alimentare cultura e conoscenza sul nostro territorio.
Gli eventi avvengono usualmente di sabato pomeriggio e hanno un format ben preciso: una figura esperta introduce il tema designato e poi conduce i presenti in un laboratorio esperienziale, per mettere a frutto gli insegnamenti appresi.
Altro aspetto fondamentale: gli incontri si sviluppano sempre in un contesto informale e casual, perché solo in un clima sereno ci si sente liberi di sperimentare se stessi, senza giudizio”.


Continua Angela Laurino, co-founder WAW: “Ad un certo punto della mia vita mi sono trovata a conoscere molte dirigenti, imprenditrici e libere professioniste che mi confidavano un forte desiderio di cambiamento. 
Per fare qualche esempio, ho un’amica di Bergamo che, neomamma, ha accettato un incarico in Africa pur di ricevere una promozione che aspettava da tempo; oppure un’altra amica, che dopo anni di lavoro ben remunerati in banca, ha deciso di prendersi una seconda laurea in psicologia, perché medita di darsi alla libera professione. Altre conoscenze ancora mi raccontavano che, tornate dalle loro maternità, non si riconoscevano più nel ruolo professionale a cui avrebbero dovuto fare ritorno.
Quando incontravo queste donne, magari per un aperitivo, emergeva un patrimonio narrativo che, non solo era bello condividere, ma che diventava formativo e arricchente da raccontare al di fuori.

Da qui, con WAW, è nato il desiderio di creare un appuntamento fisso che desse un contributo reale ad accettare con cognizione le sfide del cambiamento, dando ai partecipanti l’opportunità di creare una propria cassetta degli attrezziper costruire il futuro professionale e personale agognato”.

Chiosa Cristina Fanchetti, co-founder WAW: “Questa associazione ha l’ambizione di fare qualcosa di concreto perché il nostro Paese diventi una realtà lavorativa d’eccezione: intrisa di cultura inclusiva e parità di genere, dove uomini e donne si possano distribuire i ruoli professionali e famigliari secondo capacità, attitudini e sensibilità propri, lontano dagli stereotipi del passato e da rigidi modelli organizzativi aziendali. Creare eventi culturali che possano aiutare le persone a interpretare con maggiore sicurezza il proprio ruolo professionale e sociale significa anche garantire a tutto il Paese una maggiore competitività.
Personalmente, ho una grande sensibilità su questi temi e ci stiamo attivando per diventare anche un supporto referenziato per le aziende che desiderano attivare progetti ad hoc per raggiungere una vera parità di genere.”

 
Per finire, vale la pena ricordare uno forse degli aspetti più belli di WAW: tutti possono “salire in cattedra”, mettendo in condivisione il proprio sapere. Tutti gli aderenti al network, infatti, possono candidarsi per essere relatori in un workshop su un tema di rilevanza e interesse comuni.  

Per il 2024 il palinsesto è aperto, chiunque voglia presentare la propria autocandidatura è benvenuto.

Ci trovate a pagina 32 della nuova rivista: FUTURI

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Un’associazione non-profit dedicata alle donne, con l’obiettivo di offrire sviluppo personale, opportunità di networking, scambio di competenze, esperienze e best practices a Bergamo.

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